Descrizione
Chianti è ormai sinonimo di produzioni di eccellenza, come quelle olivicola e vitivinicola, ma anche di paesaggi mozzafiato che, anche grazie alla saggia opera dell'uomo, hanno mantenuto nel corso dei secoli il loro fascino e la loro integrità. Castellina è situata proprio al confine tra il versante senese e quello fiorentino dell'area chiantigiana, in una posizione strategica lungo l'attuale S.R. 222 che collega Siena e Firenze. La collocazione di Castellina, il cui abitato è costruito su un crinale che domina la Valdelsa e tutto il territorio circostante, è stata motivo di secolari battaglie tra le Repubbliche di Siena e Firenze, rese ancor più epiche da aneddoti e leggende come quella del Gallo nero.
La leggenda del Gallo nero
Il gallo nero è il simbolo che ha reso famoso il territorio chiantigiano in tutto il mondo, veicolato come marchio del Consorzio Chianti Classico sin dalla sua costituzione, nel 1924. L'identificazione di questo animale con il territorio chiantigiano risale però almeno alla metà del XIII secolo, quando campeggiava sui vessilli della Lega del Chianti, l'istituzione di natura militare e amministrativa, suddivisa nei terzieri di Castellina, Gaiole e Radda in Chianti che rispondeva al potere della Repubblica fiorentina. Ma alla base di questa affiliazione, come in tutte le storie più affascinanti, c'è un anedotto suggestivo, che rievoca i tempi medievali delle aspre contese tra Firenze e Siena. La leggenda narra che le due Repubbliche, ormai stanche di darsi continuamente battaglia per la disputa dei confini territoriali sul fronte chiantigiano, avessero concordato l'adozione di una soluzione diplomatica per dirimere definitivamente la questione. Fu così condivisa e predisposta una sfida tra due cavalieri, che dovevano partire di mattina, rigorosamente al canto del gallo, ciascuno dalla propria città in direzione dell'altra: il fiorentino verso Siena, il senese verso Firenze. Nel punto esatto ove i due si sarebbero incontrati, sarebbe stato suggellato il punto di confine. Per poter anticipare l'avversario e cavalcare più territorio possibile, diventava quindi strategico partire presto e, a tal fine, poter contare su un gallo affidabile, pronto a cantare alle prime luci dell'alba. I fiorentini si affidarono ad un gallo nero ruspante e affamato perchè tenuto astutamente a digiuno; i senesi optarono, invece, per un gallo bianco mansueto e, soprattutto, saziato da un pasto serale abbondante. La mossa fiorentina si rivelò inevitabilmente vincente: il cavaliere gigliato potè partire in netto anticipo su quello senese, percorrendo molta più strada e annettendo, di fatto, una più ampia porzione di territorio rispetto al rivale. Una volta giunto oltre l'abitato di Castellina, il cavaliere fiorentino avrebbe quindi conficcato la propria spada nel terreno, a suggello di quella che lui riteneva ormai una vittoria dal punto di vista delle strategie territoriali: a lui e a questo racconto dai contorni epici si deve il toponimo della località "Crocefiorentina", a circa 1 km. dal centro abitato attuale.
Origini
Sulla base di recenti scavi, sembra esistesse un insediamento etrusco fra Casa Vico e Salivolpe, località a poche centinaia di metri di distanza dall'attuale abitato di Castellina e l'ipotesi è avvalorata dalla scoperta di quattro tombe ipogee del VII-VI secolo avanti Cristo sul poggio di Montecalvario.
In seguito, la zona fu sede anche di un centro romano distrutto durante le invasioni dei Galli.
Le prime memorie scritte risalgono pero' al Medioevo: nel XI secolo Castellina era nominata come insediamento dipendente dal vicino Castello del Trebbio (corrispondente alla odierna località di Trebbia nel Comune di Radda in Chianti) sotto il controllo dei conti Guidi, ai quali si deve la costruzione delle prime fortificazioni.
All'epoca la localita' era conosciuta come “Castellina de' Trebbiesi”.
Già nel 1193 il castello, grazie ad un accordo firmato dai signori del Trebbio, fu presidiato dai fiorentini.
Intorno alla meta' del 1200 Castellina entro' a far parte della Lega del Chianti e successivamente divenne capoluogo di uno dei terzieri (gli altri due avevano a capo Radda e Gaiole) nei quali la Lega fu suddivisa, quello chiamato appunto 'Terzo di Castellina'. Come noto, il Chianti fu per tutto il medioevo terreno di scontri e contese fra le Repubbliche di Firenze e Siena. Castellina, a dominio della strada di crinale che collegava le due città, era una delle più avanzate roccaforti fiorentine, di conseguenza strategicamente molto importante.
Nel 1397 il castello venne distrutto dalle truppe del duca di Milano, alleate con i senesi.
Pochi anni dopo, nel 1400, la Repubblica Fiorentina decise di rafforzarne le difese con la costruzione di una cerchia muraria più larga e massiccia, con forma a esagono irregolare, intervallata da numerose torri quadrate, dotata di due porte, una verso Siena e l'altra verso Firenze, e coronata, nel punto più alto dell'abitato, da un poderoso cassero merlato rettangolare dotato di mura scarpate.
Delle mura e delle torri restano ampi tratti che racchiudono ancora l'abitato, sebbene, in più punti, inglobate nelle abitazioni.
Le due Porte, purtroppo, non sono più esistenti; quella fiorentina e' stata distrutta durante l'ultimo conflitto mondiale e quella che vediamo oggi è soltanto un'apertura postuma nel tracciato murario.
Il cassero, formato da due corpi di fabbrica quadrati, con le sue alte mura, è in perfette condizioni, grazie ad un'accurata opera di restauro dell'inizio del secolo.
Questa serie di potenti fortificazioni ebbe il battesimo del fuoco nel 1452 resistendo per ben 44 giorni all'assedio del duca di Calabria. Sembra che in questo periodo Castellina sia stata rafforzata ulteriormente dal grande architetto Mediceo Giuliano da Sangallo. Nonostante ciò, nel 1478 il castello capitolò all'attacco dell'esercito Aragonese e, come quelli vicini, fu saccheggiato e semidistrutto.
Nel 1483 Castellina tornò definitivamente in mano ai fiorentini.
Nel 1774 la Lega del Chianti fu abolita ma il territorio della nuova 'Comunità di Castellina', nata dalle riforme volute dal Granduca Pietro Leopoldo, come del resto l'attuale comune oggi in provincia di Siena, coincise quasi perfettamente con l'antico Terziere. Un tragico evento di guerra vide protagonista Castellina nel 1944: le truppe tedesche, ormai in ritirata e favorite dalle asperità del terreno, approntarono una linea di difesa che provocò decine di morti fra la popolazione civile e notevoli distruzioni.
La Torre, dal 2006 sede del Museo Archeologico del Chianti Senese, ospita tutt'oggi la Sala Consiliare (sede dei Consigli Comunali), la Sala del Capitano (dove vengono celebrati i matrimoni civili) ed il cortile con il pozzo.
Nell'atrio, in alto, si può osservare un bassorilievo bronzeo in omaggio ai caduti castellinesi della prima guerra mondiale e, sulla sinistra, lo stemma in ferro dei Granduchi Asburgo-Lorena.
La sommità della Torre offre l'eccezionale la vista sul paese e del territorio circostante: da Siena a Volterra, dai monti del Casentino al Montemaggio.
Via delle Volte
E' un suggestivo percorso coperto che corre lungo le mura est e che ricalca l'antico pomerium, spazio pubblico di origine arcaica adiacente alle mura, con funzioni sacrali e di sicurezza militare.
In origine scoperto, è stato coperto dallo addossarsi delle case private alle mura stesse quando queste hanno perso la propria funzione di difesa.
La via riveste inoltre un significato particolare per la comunità castellinese, in quanto servì come luogo di riparo per la popolazione durante i bombradamenti della II Guerra mondiale.
In via delle Volte, nella piazzetta sottostante i locali dell'Ufficio Turistico, l'Amministrazione Comunale dispone di uno spazio espositivo che viene messo a disposizione per artisti che intendono promuovere le proprie opere d'ingegno.
Via Ferruccio & Il camminamento adiacente le mura
Via Ferruccio
La via prende nome da Francesco Ferrucci (celebre il suo "Vile, tu uccidi un uomo morto"), condottiero al servizio della Repubblica di Firenze, nominato Podestà della Lega del Chianti nel 1526. Percorrendo la via da sud a nord, si nota sulla destra il Palazzo Ugolini, già Squarcialupi, con un'ampia facciata con tre porte a bozze incrostate di pietra serena, otto finestre arcuate al primo piano corrispondenti con finestre quadrate al secondo. Sulla facciata stanno due stemmi di pietra della famiglia Ugolini. L'adiacente Palazzo Bianciardi ha tre piani e due ordini di finestre quadrate incorniciate di pietra serena. Sopra l'ingresso vi è lo stemma mediceo di Papa Leone X (Giovanni de' Medici, figlio di Lorenzo il Magnifico, Papa dal 1513 al 1521) che qui si ristorò durante il suo passaggio nel 1513.
Il camminamento adiacente le mura
Nel 2009, l'Amministrazione Comunale ha terminato e inaugurato la realizzazione del camminamento esterno alle mura di via delle Volte. Un percorso affascinante, tra campagna aperta e centro abitato, che offre una vista panoramica verso
est, dove si sviluppa l'area del Chianti in direzione degli altri terzieri storici della "Lega", Radda e Gaiole. Il camminamento è illuminato con un impianto di luci che lo rendono davvero suggestivo nelle ore notturne.
Per la sua ubicazione e le sue caratteristiche, è divenuto il luogo di osservazione guidata del cielo in occasione della manifestazione "Calici di Stelle", che si celebra ogni 10 agosto.
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